sabato 30 giugno 2007

Tre grandi classici:




venerdì 29 giugno 2007

Il ricettario/ risotto alla nando

Qualche giorno fa vi avevo parlato del desiderio di cominciare a preparare un piccolo ricettario condiviso. Se è vero che “siamo quello che mangiamo” (era feuerbach che lo diceva?), allora condividere le nostre ricette potrebbe essere un modo carino per condividere un pezzetto di quello che siamo.

Ma cos’è il risotto alla nando? È un riso alle verdure la cui ricetta mi era stata data- per tramite della mia mamma- da nando, il signore dello sri lanka che assisteva mio papà nel 2006. Si tratta di una tipica pietanza di quelle parti, con i dolci ed i salati che si incontrano e si mescolano (armoniosamente, se si riesce a cucinare a modo).

Qui di seguito vi passo ingredienti e preparazione. Sono diventato bravissimo a farlo, e oramai lo propino a tutti quelli che vengono a cena a casa (chiedete al povero ruggero). E non date retta ad eloisa quando vi dirà che i pinoli non ci sono nella ricetta originale, e che solo una mania genovese li ha portati dentro la ricetta.

----

Ingredienti (per 2 persone)

- 200- 250 g riso basmati

- 1 dado knorr

- 2 carote medie

- 1 porro

- 2 zucchine grandi

- 1 busta zafferano

- 1 manciata pinoli

- 2 noccioli burro

- testa d’aglio

- 2 cucchiai olio d’oliva

Preparazione (30 minuti circa)

Lavate le carote e tagliatele alla julienne. Mettetele in una padella con una testa d’aglio e due cucchiai d’olio d’oliva. Fate cuocere a fuoco moderato (con coperchio) per 10 minuti ca, aggiustando di sale e di pepe. Poi mettete il porro, che avrete tagliato a rondelle, e fate andare a fuoco moderato per altri 10 minuti. Nel corso di questi 10 minuti aggiungete i pinoli. Al finire dei dieci minuti, buttate in padella lo zafferano e mescolate abbondantemente.

Ci siete quasi! Adesso mettete in padella le due zucchine grosse, che avrete tagliato alla julienne, e fate andare per altri 6- 7 minuti. Al cadere dei 6- 7 minuti, aggiungete il nocciolo di burro e mescolate, in modo da amalgamare i sapori.

Per quello che riguarda il riso, la preparazione è semplice. Prendete un quantitativo d’acqua pari a poco più del doppio del riso (esempio: 500 ml d’acqua per 200 g di riso) e mettete a bollire con un dado knorr. Quando l’acqua bolle, buttate in acqua il riso. Quando l’acqua del riso è quasi completamente asciugata, il riso è pronto.

Aggiungete il condimento e servite.

Buon pititto! Io vado a foggia. Ciao.

venerdì 22 giugno 2007

La storia del 'Bicchiere Vero' e del figlio del Gherardini

Ciao a tutti,
sono al mio primo post e, a parte qualche errore tecnico, spero di contribuire positivamente. Nella sezione a destra (galleria foto) dovrei aver aggiunto dei link ad alcune foto della festa di Romeo & Clementina e della scampagnata del giorno dopo.
Ma veniamo alle storie.
Mi piace ricordare la storia del mio amico a capotavola che apostrofava il solerte cameriere per avere un Bicchiere Vero nel quale sorseggiare il vino. Il prezioso calice venne tosto procurato ma tutta la servitù tentò a più riprese di impadronirsi del pregiato oggetto come se fosse stato trafugato dalle cucine. Ma solo a fine serata il prode avventore, ormai ebbro, se lo lascio scivolare tra le dita. Ci sarebbe poi la storia dei musici costretti a guaire meno lamentosamente, ma questa storia non la racconterò.
Piuttosto narro le gesta del Figlio del Duca (?) Gherardini che partì dalla prosperosa città di Semifonte per domare i popoli celtici dell'Irlanda. Da questi fu chiamato il prode Fitzgerald e la sua progenie dette vita alla stirpe dei Kenendy (vedete questo LINK).

Un saluto e al prossimo incontro con le Sagah Fairy Tales.

artimino


Allora, allora, siamo rimasti un po’ indietro con questo blog…

La storia che vorrei raccontare oggi è quella di una bellissima festa di prematrimonio che si è svolta ad artimino sabato scorso. Come dici? Non si capisce che cavolo vuol dire “prematrimonio”?

vuol dire che romeo e clementina, fedeli alla massima per cui “quando c’è una cosa bella da festeggiare, bisogna farlo più volte possibile”, hanno già cominciato a festeggiare prima del matrimonio vero (a foggia, sabato 30).

La serata è stata gradevolissima. In verità, alcuni degli invitati sono ancora dispersi (per arrivare ad artimino senza perdersi ci vogliono infatti quattro navigatori satellitari, una bussola e svariate boccette di acqua di lourdes) ma quelli che sono arrivati si sono divertiti assai.

Il borgo, famoso tra l’altro per l’ottimo vino rosso che ci producono, non è altro che una bellissima rocca poggiata sulle colline tra lastra a signa e prato. La locazione della festa era una splendida enoteca, “la cantina del redi”, nel giardino della quale gli sposi hanno fatto predisporre tavoli e buffet per oltre settanta persone. A completare lo scenario, un piccolo complesso che ha suonato dal vivo per tutta sera, solleticando le nostre corde “amarcord” con musica revival 70- 80, e soprattutto con una rassegna completa dei cugini e zii pomarancini di luca moretti (incredibile: erano di pomarance tutti e due!).

Romeo e Clementina sono stati ospiti deliziosi. Lei si è accollata tutte le bestie che il futuro marito le aveva portato in giardino, lui ha seguitato a baciare ed abbracciare tutti, per tutta la sera, con un’energia degna di monaci incazzato alla cassa di santagata. Ad un certo punto della serata, ancora, ha preso microfono e palcoscenico e ha fatto una dedica a tutti gli intervenuti ed alla sua splendida compagna….ci ha buttato dentro tutta la sua immensa umanità e giuro che un po’ mi sono commosso…

Noi ex genovesi eravamo tutti piu o meno raccolti allo stesso tavolo- che anzi io e nicoletta abbiamo pure rubato la sedia a un minchione che passava di là. C’erano dave ed il sottoscritto in singola, c’erano mauro e sara, ma anche sirio chiara arturo, luca e margherita ed i nicoletti.

Ci siamo divertiti assai- anche se a tratti la discussione buttava sul lavoro o sulla politica- e ci siamo addirittura permessi il lusso di ballare sul prato. A questo proposito, vi invito a cercare nella galleria di foto della serata (http://www.box.net/shared/0cdipqnobd) l’immagine di un giornalista- parà che, ignaro delle canon in agguato, si sta scatenando in un trenino di altri tempi… si accettano scommesse su chi potrebbe essere…

La festa è finita intorno alla mezzanotte, quando i nostri eroi si sono trasferiti da nico e nico per un bicchiere di birra.

E io lì me ne sono andato perché la discussione stava girando sui mutui…. =)


Questo è un po’ quello che ho visto sabato scorso….

Nei prossimi giorni vorrei invece lanciare all’interno del blog un tentativo di “ricettario condiviso”. Io butto dentro una ricetta mia buona (no, non è un ossimoro) e la metto a disposizione. E se qualcun altro ne butta (sirio, lo so che mi stai leggendo), piano piano ci tiriamo fuori una cena collettiva!

che è 'sta roba?

casa genovesi nasce come autogrill digitale. come dite? vi fanno schifo gli autogrill? beh forse, camogli a parte, non avete tutti i torti. ma resta il fatto che se vuoi incontrare, senza impegno e un pò spesso, un gruppo di vecchi amici dell'università ubicati ai quattro capi della penisola (o fuori) l'unica è proporgli un appuntamento all'autogrill.
ecco qua.

quindi, dietro casa genovesi c'è la solita conventicola di amichetti dell'università che non vogliono perdersi di vista, tipo compagni di scuola o altre barbarie così.
e cosa facciamo dentro l'autogrill digitale? essendo che siamo abbastanza noiosi e auto- compiaciuti, dentro l'autogrill proviamo a farci cose diverse: alle volte parliamo di cucina, altre di attualità di internet o di videogiochi, in altri momenti ancora finiamo addirittura per prenderci sul serio.
e finiamo a parlare di cose pallose tipo vita vissuta, politica o desideri.

detto in tre parole, quindi, se non fossi uno di quelli che frequentavano "casa genovesi" ai tempi dell'università di siena lascerei perdere questi sbandati e cliccherei via.
se invece volete restare ancora qualche minuto qui dentro....beh allora prendete un bicchiere di vino e sedetevi. bene arrivati.
solo, non dimenticate di lasciare aperta la porta.

---
per altre info, o per postare, non dovete fare altro che mandare una mail a gio' (nessuno2005@gmail.com)

giovedì 14 giugno 2007

intimisto

dicono che un blog e’ un diario personale.
vabbe’, ma che vuol dire “personale”?
quello nostro, quello che vorrei raccontassimo qui, e’ piuttosto un diario collettivo, il racconto della storia che un gruppo di amici ha intessuto lungo oltre dieci anni a siena- prima- e poi a spasso in giro per l’italia.
io, di mio, con questo gruppo di amici ci sono diventato grande e ci ho fatto esperienze importanti. alle volte ci ho discusso (“no al gruppo”, “si al gruppo” et similia) ma sempre me lo sono portato dentro. Nelle situazioni piu’ disparate me lo sono sentito dentro: davanti agli schermi del mondiale come durante una vacanza insieme , nei momenti di tristezza cosi’ come quando qualcuno mi preparava un letto- un letto di casa- nel corso di un viaggio a qualche capo d’italia.
adesso un po’ quel gruppo mi manca. e quindi un pezzo di questo blog e’ il racconto di quello che siamo stati. d’altra parte e’ persino troppo semplice: eravamo un ipertesto (una collezione di ipertesti) anche tanto tempo fa, e fare di un intreccio di ipertesti un blog non e’ difficile: il gioco del
luca, o la selezione dei nostri scherzi di laurea, o la torta a forma di stromboli ci stanno sempre bene in un blog.
ma un pezzo di questo blog vorrebbe essere il racconto di quello che siamo. eggia’, perche’ ovviamente del tempo ne e’ passato, e magari un po’ siamo cambiati pure noi. io, per esempio, ho trovato una compagna stupenda ed ho un bel po’ di panzetta in piu’, non mi emozionerei piu’ come allora per l’”Olive tree party” e ho desideri oggi che dieci anni fa manco me li sognavo.
e come me ho visto cambiare pure i miei amici intorno a me. alcuni hanno meno capelli (ogni riferimento e’ puramente casuale) e molti hanno molto lavoro in piu’. diversi non festeggerebbero piu’ cosi’ tanto per l’olive tree party e qualcuno si e’ addirittura sposato. tutti, per come li posso capire oggi, hanno maturato domande nuove rispetto alla nostra vita precedente, e tutti provano a produrre delle risposte.

e allora l’auspicio e’ che dentro la casa dei genovesi ci possiamo buttare non solo il nostro personalissimo amarcord, ma anche l’”oltre” che facciamo tutti i giorni.

gio'

mercoledì 13 giugno 2007

ma perchè un altro blog?

ma perché un altro blog????
già mi sento i commenti:
"...non ho tempo..."
"devo chiudere il progetto entro domani..."
"che me ne faccio..."

ed è tutto vero. infatti "un altro blog" non deve servire ad altro che a dare uno spazio di incontro ad un gruppo di vecchi amici. che ieri si perdevano tra sperandie, skalelle e casa genovesi (per tacere di sant'agata), e che oggi si perdono ai quattro lati del belpaese tra "progetti", capi incazzati, ricerche di lavoro.

se vorremo ci potremo buttare dentro le nostre foto, i video de La Prossima volta, i link che ci interessano, o anche solo della carta di budino di sant'agata.
io per me spero che ci possiamo buttare dentro un pò di quello che siamo stati prima e, soprattutto, quello che siamo (dove siamo) adesso.

che ne pensate?
gio'