venerdì 31 agosto 2007

un sito alla settimana_linkedin.com

il sito di questa settimana si chiama Linkedin.com . Linkedin.com è un servizio di social networking professionale- o, per dirla potabile, un servizio che aiuta gli utenti a “fare rete” professionale e non. L’idea alla base del servizio è molto semplice: sfruttare le potenzialità di calcolo, memoria e interconnessione della rete per facilitare le attività di scoperto, cambio, reperimento di nuovo lavoro (in termini potabili: contatti e raccomandazioni). Concettualmente semplice è anche la base materiale del servizio: linkedin, infatti, non è altro che un enorme database di profili professionali- costruiti dagli stessi utenti- corredati da una serie di algoritmi utili a “scavare” tra i profili e ricercare, costruire, evidenziare le connessioni tra di essi.
L’accesso alla versione base del servizio è gratuito, e vincolato solo all’invito da parte di qualcuno che sia già linkato (tipo gmail, per capirci). L’utente al primo accesso crea un proprio profilo (tipo cv) e comincia a costruire il proprio network di contatti. Questo può essere fatto con una ricerca per nome dentro il db, oppure sottoponendo al sistema il proprio indirizzario email, per ottenerne in cambio i nomi tutti i contatti email già iscritti a linkedin. Oltre a tutto questo, il sistema “scava” automaticamente dentro il curriculum appena inserito (in particolare nelle scuole frequentate e nelle organizzazioni per cui si è lavorato) e riporta all’utente i nomi di tutti i potenziali ex- colleghi, clienti od ex- compagni di classe. Alla fine del processo, l’utente vede una mappa dei propri contatti, dei contatti dei propri contatti (2 livelli di separazione) e dei contatti dei contatti dei contatti (3 livelli di). Di tutte queste persone può vedere il curriculum, il lavoro presente e passato, le possibili affinità con sé. Agli accessi successivi, d’altra parte, il sistema gli mostrerà anche altre informazioni utili alla ricerca di impiego come: annunci di lavoro postati dai membri della rete allargata, nominativi di altre persone che potrebbero essere conosciute, nuovi contatti inseriti dai soggetti della sua rete.
Come per qualsiasi altra droga, linkedin funziona per assuefazione progressiva. All’inizio lo vedi per quello che e’: un passatempo ozioso per cazzeggiatori da cubicolo. Ci passi nei ritagli di tempo e poi te lo dimentichi per settimane. Ma poi succede che un amico che non sentivi da anni ti invita a far parte della sua rete, o magari cominci a veder crescere il numero dei contatti. Oppure il sistema ti “stuzzica” confessandoti che “in the last 3 months 13 people have viewed your profile”. E tu, drogato, sei preso dalla brama di scoprire chi cazzo e’ che ti e’ andato a cercare in rete. E a quel punto la frittata e’ fatta.
Linkedin non è ovviamente l’unico sito di questo tipo: altre piattaforme, tipo
ryze.com, www.doostang.com, in parte lo stesso http://www.facebook.com, offrono funzionalità simili. Ma i numeri del sito in esame sono superiori e impressionanti: linkedin, popolare in particolare tra i lavoratori del comparto internet, ha qualcosa come 13 milioni di utenti registrati. E, con la vendita di servizi aggiuntivi non presenti nella versione base, i creatori del sito fanno soldoni grossi.
Ma qual è l’interesse di tutto questo? Per me sono almeno due cose. La prima è che- ma ormai sto dicendo una banalità- 1984 è vivo e balla insieme a noi. Ed i dati sensibili su ciascuno di noi sono a distanza di un click. La seconda, più intrigante per me, è che mentre noi ci ostiniamo a discutere di toilette per transessuali e cugine di garlasco, qualcun altro continua a costruire nello spazio digitale, tirando su edifici dove anche il “faccio cose, vedo gente” viene messo in valore.

giovedì 30 agosto 2007

Alla fine...con dos cojones

Ciao a tutti,

due cose per iniziare:
1. Scusate il mio italiano...se ci puoi chiamare cosí...
2. Avete tanti che non conosco, quindi: ciao, sono Jose, erasmussenesse'09, piacere.

Il discorso:

Sono tornato a casa dopo il matrimonio di Romeo e Clementina, a fare il receptionist nell' ostello dove lavoro. Non `e cosí male: mi pagano a fine di mese, da un anno che sono indefinido (non só se voi usate questa parola per dire lavoro senza data di fine concreta), ho belli compagni e colleghi, non guadagno molto (ma neanche male), ma...
Ma ho deciso di dare un giro alla vita. Da quasi tre anni ho lasciato il mio vero lavoro (archeologo) un pó lontano, peró da un tempo sto con tante cose nella (grande) testa. Alla fine, con dos cojones, ho una estrategía: torno, ma torno con (grande) testa. Ho deciso di comincare in pochi mesi, con un negozio propio d´archeologia, insieme a un antigo collega della universitá. É mezzo archeología-mezzo agenzía di viaggi culturali: abbiamo l´idea di fare giri con gente a diversi posti archeologici e naturali, e con queste soldi avere un pó di liberta per scegliere i lavori di scavi.
Scrivo qui, non come "ho detto"; scrivo qui per che ho vglia di conoscere i vostri comentari, se vi sembra bene o si sembra una merda cosí grande (come la testa).
Io lo faró, scusa, ci fariamo (Héctor e io) e siete invitati a conoscerlo, dopo maggio 08.

Ah, anche cambio di casa.

Con dos cojones....e una grande testa

in Italia eoltre...

grazie a Bernhard da oggi il nostro
blog valica le italiche alpi.

Leggetevi il suo stupendo articolo che ci menziona
sul times on line di ieri:

http://technology.timesonline.co.uk/tol/news/tech_and_web/personal_tech/article2349487.ece

angurie e ipertesti

cari tutti,
grazie alle informazioni (riservate) passateci da un nostro 007 con la leppa, qui in spalla dx siamo in grado di girarvi un documento di *inestimabile valore*.
il video, girato quest'estate in una nota località balneare della regione con il mare *più bello del mondo*, si segnala per almeno tre ragioni:
- riporta su casa genovesi tre vecchie conoscenze, e ne evoca un mare di altre
- in una sorta di ipertesto al quadrato, cita diversi tormentoni sperandii, e pure il "giudizio universale" di skanner
- mostra ruggero loi in costume alle utenti del blog

buona sindria a tutti!
gio'

PS per nicoletta: ma il costumino con la scritta "italia" sul culo indossato da nicola e ruggero l'hai visto?????

martedì 28 agosto 2007

Aggiornamento blog: concorso foto della tua vacanza nuda ne hai?

Cari tutti,
come accennato qui a fianco in spalla dx, è partito il grande concorso "Foto della tua vacanza nuda ne hai". un buon modo per non farci sentire nostalgia del pulmino e poter piangere tutti assieme, riguardando le immagini, nelle fredde sere d'inverno.
Potete postare quando vi pare le vostre immagini e testimonianze direttamente sul blog.
Intanto, per la sezione "Foto" (spalla dx, più in basso) sto costruendo un album- cartella condivisa dove catalogare tutte assieme le immagini.
e che stromboli sia con tutti noi.
buona giornata,
gio'

domenica 26 agosto 2007

sabato sera al supermercato ds


Metti che un sabato sera, non contento del tempo che ci hai già passato da volontario, decidi di passare la serata alla Festa, come semplice visitatore (cliente?).
qui di seguito un breve report della stordente esperienza.

Lungo via Stalingrado, anche se siamo ancora al 25 agosto, lo spettacolo è quello consueto: fiumi di automobili in marcia, famiglie ordinatamente in coda verso l’entrata, motorini ovunque, macchine parcheggiate sulle aiuole ed ovunque altro la tua immaginazione le possa mettere.

Ed anche all’ingresso del parco nord nulla di nuovo: anche se il tempo passa, proprio sul cancello continui a trovare le consuete due “pantere grigie” che ti accolgono sorridendo e ti chiedono di lasciare un obolo per i ds locali. Gradevole sensazione di appartenenza.

Tuttavia, fin dalla prima corridoiata di autosaloni- appena passato il cancello- qualche cosa di strano colpisce la tua attenzione: parcheggiati in mezzo all’erba, persi in mezzo all’autosalone ambulante che occupa tutti questi stand iniziali, fanno bella mostra di sé due autoveicoli pesanti di quelli usati dagli americani in iraq, due "hummer", come vengono chiamati (si simo, proprio quelli). Ma è sabato sera e non hai voglia di rompere i coglioni, e così prosegui per la tua strada sperando di aver visto male.

E proseguendo, effettivamente, riesci anche a ritemprarti. Al ristorante “I Castelli”, presente come ad ogni edizione della festa e come sempre affollatissimo, la cucina ci manda delle tagliatelle al ragù in luogo delle prelibate "rosette del re". ma la qualità è comunque buona e l'entusiasmo degli ottuagenari che volontariano ai tavoli ci tiene comunque su di morale.

e poi la festa è sempre la festa. appena usciti ci facciamo stordire dalla folla che sciama contenta in giro per i vialetti, e dalla musica e dal tepore piacevole di questa serata agostana. stiamo cercando lo stand del gioco del tappo, ma siamo contenti di perderci ed esplorare lo spazio di questa ultima, grande, festa di partito e di appartenenza.

solo che forse l'appartenenza non è più quella che pensavamo noi. e in giro per i vialetti, sempre alla ricerca dei tappi, ci imbattiamo nelle seguenti epifanie: i compagni di fastweb stanno spacciando eversivissime linee telefoniche. la cepu (e con essa grandi scuole) hanno appena allestito un grande stand di riparazione (che provino a correggere i compagni che sbagliano?). nel tendone bianco laggiù in fondo tre croupier stanno facendo una dimostrazione di poker e "carta più alta" per dei militanti in visibilio. e ballerine sudamericane seminude, e unocentomille stand da mercato globale.

sono stordito e un pò preoccupato: se va avanti così non mi faranno neppure digerire la salsiccia. e oltretutto il peggio deve ancora venire: di lì a poco, allo stand del gioco del tappo, il banditore fa riferimento all'aiuto che le vecchiete eventualmente vincitrici di un premio potrebbero trovare da qualche "vu cumprà". ed è eloisa a fermarmi mentre sto per scagliarmi contro di lui per dirgli di andarsene con i fascisti.

la serata continua in chiaroscuro ancora per qualche decina di minuti, tra alti (pochi) e bassi (tantinelli). il momento più bello lo passiamo quando, storditi da tutto quello che abbiamo visto, con eloisa ed i suoi fratelli decidiamo di rifugiarci nel padiglione della tombola, dove uno stuolo di anziani sta "scoppiando" le ultime cartelle della serata. ce le giochiamo pure noi e per qualche minuto, forse perché siamo persi in mezzo all'ultimo vero rito della festa, ci dimentichiamo di quello che c'è fuori.
solo che dieci minuti dopo, e dopo soli due giri di tombola, il banditore dichiara chiuse le danze e manda tutti a nanna. e anche noi, dopo un'amara serata al supermercato ds, scansiamo gli hummer all'ingresso e ci allontaniamo mestamente dall'ultimo atto della festa

giovedì 23 agosto 2007

L'estate di Gorgo





Una estate breve ma piacevole, mare e montagna. Dimenticavo...
anche tanto, tanto vino. Due settimane volano via ma quando si gode come maiali sguaiati ne vale la pena. Per le foto due parole, il campeggio presso le cornate di Gerfalco, il mare se non si capisse è quel covo di buzzi verdi follonichesi malidetti ^^. I due mostri sono quelle facce di hulo dei miei due migliori amici di infanzia, Nilo e Omare.

Saluti

un genovese alla festa dell'unità

...alla ricerca di partecipazione, sudore e showroom di automobili, uno dei vostri genovesi preferiti comincia da oggi la sua esperienza da volontario alla festa nazionale dell'unità, che si apre domani a bologna.
ve lo dico per due ragioni. la prima è che spero di poter riportare dalla festa, fin dentro casa genovesi, delle storie interessanti.
la seconda è che, se da settembre in avanti non mi sentirete *mai più* parlare di politica sarà stato perché di questa festa ne avrò visto troppo...
intanto vi bacio, come stessi partendo per il militare.
ciao,
gio'

mercoledì 22 agosto 2007

aggiornamento giudizio universale: il mondo secondo dave

cari tutti,
dopo la forzosa interruzione estiva torna, a grande richiesta, l'appuntamento con il "giudizio universale".
la classifica di questa settimana è quella preparata da dave (no dado), che presenta alcune sorprese ed alcune continuità: mancano ad esempio il budino di santagata, nanu galderisi e persino de andré, mentre regge egregiamente in sesta posizione luigi tenco.
grazie a dave e a jose (online sett prox) per le loro classifiche.

di sotto la classifica. io vado a lavorà.
baci a chi va e soprattutto a chi torna (dalle ferie).
gio'

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Le 10 cose per cui val la pena vivere (Dave)

1) Stare bene con se stessi e (di conseguenza) con gli altri
2) Scartare 10 avversari, più il portiere, e segnare
3) Amore che vieni, amore che vai
4) Gli amici, sempre e comunque
5) Un lavoro che ti faccia sentire vivo
6) Essere profondamente tristi per ascoltare Tenco
7) Un piatto di cozze
8) Il sabato mattina, quando non lavori
9) Il sorriso della persona che ami
10) Sulla spiaggia al tramonto

martedì 21 agosto 2007

Foto della tua vacanza nuda ne hai?







Visto che sono finiti i tempi delle grandi pulminate di massa, ed ognuno si è fatto le vacanzacce sue, cercavo un modo per raccontarvi le nostre. E ho pensato di provarci…per foto…
Qui di sopra vedete le nostre. Io e eloisa, alla ricerca di riposo dopo un anno faticoso, abbiamo preso una settimana di liguria e una settimana di calabria.
Nelle foto vedete i momenti topici del nostro viaggio: un po’ di treno, lunghe sessioni di magnate e bevute, la giusta dose di sport e soprattutto….dormite colossali.
E voi che avete fatto?
Foto della vostra vacanza nuda ne avette?

lunedì 20 agosto 2007

Il triste rientro dalle ferie

Eccoci...
Il classico lunedì mattina lavorativo...Il rientro dalle ferie è sempre pessimo.
Menomale esiste questo blogge!
Ne approfitto per salutare tutti quanti!

Teo

sabato 11 agosto 2007

Aggiornamento blog: il giudizio universale secondo etta (Nicol)

ciao tutti,
qui di lato trovate il nuovo aggiornamento del giudizio universale.
E' santa etta ad averci lasciato la sua traccia questa settimana.
baci,
gio'

PS: per chi non lo ha fatto...mandatemi le vostre classifiche!

martedì 7 agosto 2007

il martello della felicità

riprendo una cosa che mi ha stupito dal post di skanner
di qualche giorno fa.

Delle venti ragioni che ci rendono
felici, una sola a me pare un pò *innaturale*: l'ultima.

La domanda è semplice: perchè *sposarsi* è una ragione
per essere felici?

Sposarsi non è evento biologico bensì culturale.
Ho la forte sensazione che la felicità sia cosa biologica e
quindi chiedo: si può davvero essere *felici* per un evento
istituzionale?

Forse chi dice che il matrimonio rende felici lo intende in
senso elittico: dice sposarsi (evento istituzionale) per intendere l'ottenimento di
una relazione d'amore e di sostegno reciproco stabile e definitiva (evento biologico),
quando ti sposi dici a te stesso, a colui/colei che sposi e a tutti gli altri,
secondo la formula rituale, che ci ameremo 'finchè morte non ci separi'.

Ma è solo questo? E' solo un modo semplice per dire una cosa più articolata?
Se così è perchè non essere felici per ciò
che ci rende davvero felici ovvero un rapporto di amore stabile?
Perchè dire 'sposarsi' e non, al limite, 'matrimonio riuscito' o meglio, e più
direttamente e naturalmente, 'amore stabile'?

Io capisco che sia l'amore stabile a rendere felici (fine). Non capisco che
renda felici lo sposarsi (mezzo).

A me stupisce è vero, ma è un dato di fatto che è lo *sposarsi* che ci rende
felici. Lo vedo nei miei amici che si sono sposati e che, colmi di
felicità desiderano contagiarti e dicono: dai che aspetti, sposati!
non vuoi essere felice anche tu?

Tuttavia...

Si pensi ad un altro evento istituzionale: laurearsi.
Laurearsi rende felici?
Avete mai pensato a quelle emozioni così cupe e desolanti
legate unicamente al raggiungimento di scopi istituzionali?
Molti di noi hanno lavorato sodo per raggiungere una meta. Anni di
studio al fine di raggiungere un obiettivo.

L'uomo biologico - come gli animali - quando raggiunge un suo fine è soddisfatto.
In alcuni casi, molto difficili da caratterizzare,
è qualcosa di più: è felice. Felicità è qualcosa di intrinsecamente legato
al raggiungimento di propri obiettivi. Quali obbiettivi, è difficile dire.
Tuttavia credo siano obbiettivi naturali, sia individuali che sociali molti
dei quali sono elencati nel post di mauro.

L'uomo culturale ha anche obiettivi istituzionali (laurearsi ad esempio). Avete
notato che spesso quando raggiungiamo questi obiettivi non siamo per nulla
soddisfatti ma, semmai, un pò disorientati? A volte addirittura svuotati?
Ma come è possibile che raggiungere certi nostri scopi sia fattore di disorientamento
invece che di soddisfazione? E' forse perchè sono solo dei mezzi e noi li
perseguiamo come fossero dei fini?
E' forse diverso per lo sposarsi?
Non è che anche lo sposarsi è un mezzo camuffato da fine che raggiunto il quale
magari si è solo disorientati e svuotati?
Non è paradossale che uno desideri qualcosa che crede lo renda felice, raggiunge
quella cosa e felice proprio non è?
Come può accadere tutto ciò?

I mezzi hanno significato rispetto ai fini, li desideriamo fin tanto che desideriamo
i fini ovvero è insensato (non ha nessun significato) prendere il martello
se non si vuole farci qualcosa. Se il martello non fosse mezzo per alcun fine, il
martello non avrebbe alcuna rilevanza, è insignificante.

E se qualcuno dicesse che prendere il martello è una ragione per essere felici?

venerdì 3 agosto 2007

a grande richiesta ecco il papillon


c'è chi ha sempre le mani in pasta e chi è di un invidiabile eleganza...

meditabondità

sotto la doccia, stamattina, pensavo al post che avrei voluto per oggi. il mio compleanno, trentadue anni, tanti cambiamenti nella mia vita, una compagna e degli amici bellissimi.
e poi? e poi arrivo e scopro che quella stronza di nicoletta mi ha "bruciato la notizia", con una lettera bella che quasi rabbrividivo....

e adesso come faccio? vabbè, proviamo con la ruota libera....
fai trentadue anni e magari dell'anagrafe non te ne importa niente.
solo che, come mi diceva un'amico qualche sera fa "dopo aver pensato per un pezzo di essere padrone del tuo destino, ti rendi conto che sei arrivato ad un punto dove, al più, gli puoi dare qualche botta di aggiustamento".
pensavi che la vita era come un giro di giostra, e non capivi che la parte della frase da tenere a mente non è "di giostra" ma "un (1) giro".
cazzo, mi stanno fregando. e allora corri, e ti accapigli, e ti ansiolizzi perché ti sembra che ti stia scappando tutto di sotto i piedi. cerchi lavori, contatti persone, provi in tutti i modi a dimostrare che vali.

ma è quello il succo della storia? io per me, e diversi di quelli che leggono, ci siamo fatti convincere/ inculcare che valevamo se avanzavamo. se guadagnavamo, se avevamo un lavoro figo, se avevamo "successo".
e io, un pò, continuo a credermela. tanto è vero che al lavoro mi sento spesso frustrato.

solo che mano a mano che vivo mi sembra di capire che forse il succo non è quello, o non soprattutto quello. quando è nata la bambina di filo, io ed eloisa eravamo elettrizzati e felici come fosse stata la nostra. non stavamo nella pelle. quando romeo si è sposato, o il mio amico andrea ha trovato lavoro a madrid, mi sentivo pieno di vita. quando ho salutato mio babbo, quello che mi è dispiaciuto non è stato non essere diventato presidente della repubblica, ma di non essere riuscito a farmi raccontare delle storie da lui....
quando ho letto i post di nicoletta e jose, ancora, mi è venuto un brivido che nessun successo lavorativo mi ha ancora dato...

cosa voglio dire? non lo so bene cosa voglio dire. so solo che è bello sentire calore e che sono felice.
sproloquiamente vostro,
gio'

aggiornamento blog: giudizio universale e vacanze

allora, provo a ricompormi un istante dopo la tempesta di emozioni che i vostri auguri mi hanno dato (non scherzo).
provo a ricompormi per raccontare che:
a. è in linea- lo vedete qui sotto e spero lo vedrete presto in spalla dx (guasti google permettendo)- il giudizio universale di matteone. grazie gorgo!
b. io oggi parto in vacanza. quindi, sarò meno presente nel nostro spazio digitale x le prox 2 settimane. ma la porta resta (ovviamente) aperta, per chiunque voglia postare o altro.
gio'

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*Le dieci cose per cui val la pena vivere (Matteone)*
1 Quando tua moglie ti dice "sono felice".
2 Sesso a bestia.
3 Avere una casa tutta tua.
4 Ridere di gusto.
5 Stelle, brace, amici, vino e una vagonata di sarcicce.
6 Rompere il culo al boss di fine livello.
7 Il dado a venti facce...
8 Dormire fino a tardi.
9 Le fusa di un gatto.
10 Frankenstein junior

Un bravo ragazzo

Secondo me quello che ha avuto l’idea di questo blog è un grande. Non starebbe a me dirlo, perché è uno dei miei migliori amici e si sa che di fronte agli amici vacilla qualsivoglia forma di obiettività (mi sono pesino convinta che Davide somigli a Rupert Everett). Ma per me Giò è obiettivamente un grande (se Davide somigli obiettivamente a Rupert Everett sarà tema di un altro post). Che dire, è uno ad esempio che prende posizione, per citare una delle dieci cose che piacciono molto alla sua ragazza. E che piacciono molto anche a me. È uno che scatena una rissa a mensa con uno ma dieci minuti dopo lo abbraccia, e crede fermamente in entrambe le cose. È uno che si fa un sacco di domande e che a volte trova persino qualche risposta. È uno che fa di tutto per trovare il tempo e le parole per quelli a cui vuole bene, è uno che dopo il lavoro fa un’ora di autosole (e becca pure una multa) per fare gli auguri di Natale a degli amici che non vede quasi mai. Beh, come i più è uno che ha affrontato un periodo piuttosto duro, ma proprio nel bel mezzo di questo periodo duro ha trovato una persona che l'ha reso mooolto felice... E allora avrà persino pensato che la vita non è così ingiusta, anche se il più delle volte ne ha tutta l’aria (non lo è, effettivamente, ma ci piace crederlo così tanto che, in confronto, i palestinesi sono un popolo che s’ammazza dalle risate). Vabbè, basta con le sviolinate. L’Arata c’ha pure i suoi difetti, eccome. Ad esempio non sa perdere a Risiko e tende a incazzarsi quando la gente si scorda di fargli gli auguri di compleanno. Perciò mandategli almeno un messaggino oggi, gli farà piacere. E cari amici, ovunque voi siate alzate i calici, immaginatevi diretti da un virtuale Lucone Moretti e intonate tuttincoro: “Perché è un bravo ragazzoooo...”. Auguri Gio!
Ps: E con questo spero di avere definitivamente sbaragliato la dilettantesca Sarabraga dal podio di Super Amica Migliore e Regina Dei Complimenti

giovedì 2 agosto 2007

Chi vuol esser lieto sia...

Stimolato dall’iniziativa di Giò di rilanciare il Giudizio Universale, vi suggerisco di dare un’occhiata al servizio di Time (http://www.time.com/time/specials/2007/0,28757,1631176,00.html) che pubblica le venti ragioni che ci rendono felici. Per lo meno secondo quanto emerge da una serie di test psicologici. Eccoli:
§ Ascoltare la musica
§ Avere una vita sessuale soddisfacente
§ Meditare
§ Fare attività fisica
§ Ridere forte
§ Fare qualcosa di carino per gli altri
§ Fare più soldi degli altri
§ Provare forti emozioni
§ Identificarsi con la propria cultura d’apprtenenza
§ Avere ricordi positivi
§ Pensare positivo
§ Sperimentare cose nuove
§ Raccontare storie
§ Separare il lavoro dalla vita privata
§ Avere aspettative realistiche
§ Guadagnare tempo
§ Visualizzare ciò che ci rende felici
§ Sorridere
§ Sposarsi

Sul web si trova anche una graduatoria dei Paesi più felici del mondo pubblicata dalla New Economics Foundation (www.happyplanetindex.org): da notare che lo stato più felice sarebbe Vanuatu, un arcipelago di isole del Pacifico a 1.750 chilometri a est dell’Australia. Poco più di duecentomila abitanti e un Prodotto interno lordo pro capite inferiore ai tremila dollari. Per trovare il primo Paese occidentale bisogna scendere fino al quarantesimo posto, dove si piazza Malta. Noi siamo 66esimi, gli Stati Uniti 150esimi. Sembrerebbe quindi che gli alti livelli di benessere non bastino per avere una vita soddisfacente. Come diceva qualcuno: "I soldi non fanno la felicità". Figuriamoci i debiti.
Ecco la graduatoria completa: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/07_Luglio/12/pop_tabella.shtml

By the way l'uomo più felice del mondo secondo l'Università del Wisconsin è Matthieu Ricard, un monaco buddhista parigino che ha abbandonato una brillante carriera di biologo per ritirarsi in Nepal. Che sia il più felice di tutti lo dicono 256 sensori che hanno misurato l'attività della sua corteccia pre-frontale. Secondo alcuni neuroscienziati più questa regione del cervello è attiva più l'individuo osservato è ritenuto in pace con se stesso e con la realtà. Contento lui...
http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/persone/monaco-felice/monaco-felice/monaco-felice.html

Probando, probando...

2 de Agosto...y yo con estos pelos. Apenas ha pasado un mes desde que unos individuos conocidos como "Romeo y Clementina" contrajeran matrimonio en una tierra lejana. En este tiempo he podido reflexionar acerca de la distancia, de los amigos, de cómo la vida transcurre para unos y otros y qué se hace en cada caso particular para reorientarla hacia el puerto deseado. Es cierto que, conociendo mi capacidad intelectual, muchos dudéis de que haya meditado a este respecto más de cinco minutos, pero (y quizá como excepción a la que hacer mención el resto de mi vida) en esta ocasión el pensamiento me ronda aún a día de hoy:

Veo los cambios, sorprendido por que los físicos son los menos, no así los mentales. Gente buena (y sabéis que lo sois), con una preparación académica envidiable, ganas de hacer cosas, pero espíritu un tanto temeroso, desilusionado ante las expectativas de futuro. Os veo y, pese a que me comentáis lo diferente que se ve mi país desde vuestra óptica, observo mi reflejo, mi situación en cada uno de vosotros..."Probando, probando, uno, dos, tres, probando..." aqui es lo que dicen los técnicos de sonido cuando preparan un micro para una actuación. Y probando, probando, se nos va pasando la vida. Probando a llegar a fin de mes, a alcanzar las metas que nos vamos fijando, a conseguir una relación personal satisfactoria con familiares, amigos, pareja... Probando.

Yo, por mi parte, sigo probando, y me gusta cada ajuste que voy llevando a cabo para modelar los agudos y los graves de mi vida, para que la música que soy realmente suene como deseo. Tengo la certeza de que sonaré bien, pero aún más, tengo la certeza de que formaremos una bonita orquesta en cuanto todos estemos bien afinados.

Sé que este texto es divagar en nada acerca de pensamientos que unas ocasiones parecen profundos y otras absurdos, pero teniendo en cuenta que la mayoría de vosotros estáis a más de 1500 kilómetros no creo que las represalias sean muy duras.

He disfrutado más de lo que pensaba al volver a Italia, y no por el turismo, las ciudades, la gente...que también...sino por que he unido varias notas de mi vida en un momento y en un sitio: buenos amigos, mi novia y la sensación de sentirme realmente a gusto con mi vida. Eso es un acorde. Ya ha empezado mi canción.

Probando, probando...

P.D. prometo que las futuras aportaciones no serán como esta, de lágrima fácil, y para demostrarlo me despido como debo: NO TE DIGO TRIGO POR NO LLAMARTE RODRIGO