mercoledì 5 novembre 2008

due film e un odore di muffa

Come qualche giorno fa, ci sono ancora due schermi dentro il mio salotto. In quello grande continuano a succedersi facce sordide, grottesche, che seguitano a ripetere frasi oscene davanti a maggiordomi in livrea. Il ritmo è ossessivo, continuo, come in un mantra, e il volume è altissimo.
Tu sei in poltrona, catatonico, e le guardi senza neanche più indignarti.
Solo che poi, mentre stai per cadere ipnotizzato davanti a tutte queste oscenità, succede una cosa strana. In un secondo, senza che neanche tu te ne accorga, i muscoli del tuo collo si flettono, e la tua testa si gira dolcemente verso lo schermo più piccolo, quello laggiù in fondo con i sorrisi e le bandierine.
Non capisci bene cosa sta succedendo, né perché ti sei girato. Senti soltanto dentro la pancia una sensazione strana, di sollievo e di speranza. E guardi chi ti sta accanto e hai voglia di abbracciarlo. Mentre dello schermo grande, almeno per un secondo, resta soltanto un'eco lontana e uno sgradevole odore di muffa.

1 commento:

cristina duranti ha detto...

caro giò, ti ricordi avevamo cominciato su questo blog con il caucus de noantri e, nonostante la mia personale posizione pro hillary, avevamo già dato il nostro contributo, ma veramente chi poteva immagirnarsi questa fine? siamo stati in America ad agosto e a guardarla oggi, sembra passata già una vita. sarà stato lo shock economico, la campagna elettorale fenomenale condotta dai democratici, l'errore madornale di mc cain nello scegliere la Palin, eppure qualcosa di grande in questi ultimi tre mesi è davvero cambiato. ad agosto, parlando con qualche esponente dell'america profonda, sembrava davvero che la diffidenza avrebbe prevalso...e invece ci hanno davvero stupito. è bello soprattutto sentire tanta gente in tanti paesi nei quali ormai l'aggettivo americano era associato a rabbia, diffidenza, odio, risentimento, tirare un sospiro di sollievo e pensare che da oggi c'è almeno una speranza concreta, incarnata in sangue ed ossa, di ricucire tante ferite. come ti dicevo, io non conto di vivere 120 anni come Silvio, e non mi sarei aspettata che la storia pareggiasse nel corso della mia vita il conto in rosso lasciato dall'11 settembre. adesso la partita è ricominciata, speriamo di giocarcela bene!